Verde Cuore

Informazione e sensibilizzazione dei temi del vivere secondo un'etica cruelty free, bio, ecosostenibile, sana e salutare.


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India: liberi i delfini da vasche e piscine

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NEW DELHI (INDIA) – Il governo indiano ha deciso di proibire l’uso dei delfini o la loro cattura a qualsiasi titolo. L’ha comunicato il Ministro dell’Ambiente e delle Foreste, specificando che il divieto vale per “ogni persona, organizzazione, agenzia governativa, impresa privata o pubblica che abbia a che fare con l’importazione o cattura di una specie di cetacei allo scopo d’intrattenimento commerciale, esibizione pubblica o privata o interazione qualsiasi”. E la legge non lascia adito a dubbi o interpretazioni di sorta.
Ma il Ministro, nel presentare la legge, è andato anche oltre, sostenendo che i delfini vanno considerati come “persone non umane” e di conseguenza avere i loro diritti specifici.
In questa maniera l’India diventa il più grande Stato al mondo ad imporre questo divieto, dopo Paesi come l’Ungheria, il Cile e il Costa Rica.
In Italia ci sono disegni di legge, come quelli presentati da Michela Brambilla (Pdl); e ci sono sondaggi che dicono che la maggioranza degli italiani sarebbe a favore dell’abrogazione dei delfinari. Tuttavia non è argomento che arrivi in Parlamento, solitamente.
Fonte: julienews.it – http://bit.ly/12VHyqc


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Triangolini di farro ripieni di crema con peperone e ricotta

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Ingredienti per la crema:
1 peperone rosso grande (250 g pesato da cotto)
100-125 g di ricotta di soia
2 cucchiai di semi di papavero
paprika qb
sale qb

Ingredienti per i triangolini:
200 g farina di farro bio
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di curcuma
6 cucchiai di crema di peperoni e ricotta
semi di papavero: qb

Procedimento:
Arrostite il peperone nel forno a 200 °C tagliato a metà, o sulla griglia ma ci vorrà di più, finchè non è morbido. Spellatelo e tamponatelo per eliminare l’acqua in eccesso. Tagliatelo a filettini e mettetelo nel boccale del minipimer, aggiungete sale e paprika secondo il gusto e frullate. Aggiungete la ricotta e amalgamate con una spatola, aggiungete anche i semini di papavero e mescolate. Mettete in un barattolo e tenete al fresco.

In una ciotola sistemare la farina e unirla al sale e alla curcuma. Versare l’olio, mescolare bene, quindi cominciare ad aggiungere acqua fredda quanta basta per ottenere un composto lavorabile ma non appiccicoso. Formate una palla e fate riposare al coperto per una mezz’oretta. Infarinate il piano da lavoro e stendete l’impasto molto sottile (3-4 mm) e ricavatene dei quadrati di circa 8 cm per lato. Continuate anche con i ritagli di pasta che vi avanzano. Inumidite i bordi con un pennello, sistemate al centro un cucchiaio di ripieno e chiuderli a metà creando un triangolo, sigillando molto bene i bordi.
Spennellate la superficie con altra acqua e mettete qualche semino per decorare. Cuocete in forno a 200° per una quindicina di minuti finchè non sono dorati.
Occhio che scottano! Buon appetito

Fonte: peanutincookingland – http://bit.ly/13185r2


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Ricotta di soia: più semplice a farsi che a dirsi

Occorrente:
– 1 litro di latte di soia al naturale, non addizionato di vitamine o aromi:
– 3 cucchiai di succo di limone filtrato o aceto di mele bio
– un colino a maglie fitte

Procedimento:
Mettere a bollire il latte in una pentola capiente e quando comincia a essere caldo porre sul fuoco un’altra pentola con l’aceto e circa sei cucchiai di acqua (se inizia a bollire abbassare semplicemente la fiamma). Quando anche il latte comincia a bollire spegnere il fuoco e versare la miscela di aceto e acqua, mescolando rapidamente con un cucchiaio di legno. I fiocchi di cagliata dovrebbero iniziare a comparire in superficie. Salare a piacimento, quindi far raffreddare il tutto e scolarlo direttamente nel colino oppure prelevare i fiocchi con una schiumarola e adagiarli in una fuscella da ricotta o nel colino.
In quest’ultimo caso si può recuperare il liquido che rimane e ripetere il procedimento con altro aceto, passando poi la ricotta ottenuta sotto l’acqua, per eliminare un eventuale retrogusto.
Lasciare scolare la ricotta almeno una notte prima di mangiarla.

Fonte: peanutincookingland – http://bit.ly/13jokzd

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“Formaggio” di yogurt aromatizzato

See on Scoop.itAlimentazione e cucina veg, ricette e consigli pratici

Vi scrivo la ricetta e vi lascio a queste giornate di luglio così ricche di sole. Idea presa dal numero di giugno 2012 di Sale&Pepe Ingredienti: 500 gr yogurt di soia al naturale 1 spicchio d’aglio un mazzo di erbe aromatiche fresche miste (origano, erba cipollina, basilico, timo) succo di limone sale e olio evo Procedimento: Copriamo un colino con un telo di cotone bianco, posiamolo su una ciotola e versiamo lo yogurt. Chiudiamo a fagotto e mettiamolo a scolare in frigorifero per 24 ore. Passato il tempo, conserviamo qualche cimetta delle nostre erbette e tritiamo le altre. Schiacciamo l’aglio e mescoliamo il succo ottenuto allo yogurt, aggiungiamo anche del succo di limone (andate a gusto, indicativamente 1 cucchiaino da caffè), il trito di erbe e il sale. Mescoliamo, rimettiamo lo yogurt nel telo e facciamolo colare ancora per 48 ore. Passati 2 giorni lo yogurt è abbastanza compatto per potere essere modellato: con le mani unte d’olio ricaviamo tante palline di “formaggio”. Sistemiamole in 1-2 vasetti di vetro con le erbe intere tenute da parte e copriamole d’olio. Chiudiamo con il tappo e conserviamo in frigorifero. Una volta finite, l’olio rimasto è ottimo per condire le verdure o la pasta. Fonte: girovegandoincucina – http://bit.ly/16IJrbW
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Appena 15 anni e inventa la torcia che si illumina col calore della mano

See on Scoop.itDiario verde

Ci vuole davvero tutta la fantasia di una ragazza di appena 15 anni per sviluppare la più sorprendente torcia led portatile che si alimenta non a batteria, ma grazie al calore del corpo umano, per essere più precisi della mano stessa di chi la impugna. Lei si chiama Ann Makosinski e come dicevamo è poco più di una giovanissima teenager che ha avuto la geniale idea di rivestire una torcia portatile con piastrelle di Peltier che producono elettricità quando riscaldate su un lato e raffreddate sull’altro. Per migliorare la raccolta del calore, Ann ha letteralmente modellato la torcia in modo che, impugnandola come normalmente si farebbe, tutto l’energia termica dissipatasi dalla mano possa essere raccolta e sfruttata per alimentare i tre led. Per Ann si tratta di qualcosa di più di una torcia elettrica o di un bizzarro gadget: se migliorata e applicata su larga scala, la sua idea potrebbe non solo eliminare completamente l’uso delle batterie che, se abbandonate, rappresentano un’importante fonte di inquinamento, ma, se si riuscisse ad offrirla ad un prezzo ragionevole, davvero potrebbe portare un po’ di luce in quelle aree del Pianeta in cui l’accesso alla rete elettrica è qualcosa ancora di estremamente complicato. Con la sua torcia Ann è stata recentemente selezionata come una dei quindici finalisti per la Google Science Fair che darà al vincitore del primo premio una borsa di studio di 50 mila dollari e un viaggio alle isole Galapagos. Fonte: improntaecologica – http://bit.ly/13NkUI6
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Anemia da carenza di ferro

See on Scoop.itCucina sana e naturale

Come funziona l’assorbimento del ferro

L’assorbimento del ferro avviene nel primo tratto dell’intestino tenue, grazie a due meccanismi. Il primo meccanismo riguarda il ferro contenuto nei sali organici o inorganici; è agevolato dalla vitamina C ed è ostacolato da alcune molecole, per esempio tannini e fitati, contenute negli alimenti vegetali.

Il secondo meccanismo non è influenzato dalla vitamina C e consente l’assorbimento del ferro presente nell’eme. Dopo essere stato assorbito, il ferro viene trasportato nel sangue dalla transferrina e si accumula nel midollo osseo sotto forma di ferritina. Il ferro assorbito dall’organismo è pari a circa il 10% di quello assunto con la dieta. Quando il ferro assorbito dall’organismo non è sufficiente ad assolvere le importanti funzioni che gli sono proprie, si ha l’anemia da carenza ferro.

Anemia da carenza di ferro: sintomi

Il principale sintomo dell’anemia da carenza da ferro è la riduzione del volume dei globuli rossi, riscontrabile con un esame del sangue. In alcuni casi si manifestano caduta dei capelli e astenia. Raramente compare una forma di disfagia, cioè difficoltà di deglutizione, dovuta al restringimento di una porzione dell’esofago.

In caso di anemia da carenza di ferro, all’esame del sangue si riscontreranno valori ematici bassi di ferro e ferritina, oltre che anemia microcitica (riduzione del volume dei globuli rossi).

Anemia da carenza di ferro: cause e rimedi

L’anemia da carenza di ferro è più comune in chi segue una dieta vegetariana e, ancor di più, in chi segue un’alimentazione vegan. Ma se è vero che uova e carne ne contengono, pure i legumi, però, costituiscono una buona fonte di ferro, quindi il consumo di lenticchie, ceci e fagioli può aiutare, soprattutto in gravidanza, quando l’anemia da carenza di ferro è particolarmente comune.

Altri alimenti ricchi di ferro sono frutta secca, farina di soia, germe di grano, fiocchi d’avena. Gli spinaci ne contengono meno di quanto si pensi comunemente. È inoltre importante considerare che la vitamina C (e quindi tutti gli alimenti che ne sono ricchi) agevola l’assorbimento di ferro, mentre tè e caffè lo ostacolano.

Se l’anemia da carenza di ferro è importante, si può ricorrere agli integratori, ma solo dopo aver chiesto il parere del proprio medico.

See on www.cure-naturali.it


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Luglio: momento d’oro per la frutta!

Le albicocche giungono al loro grado ottimale di maturazione e arrivano anche le susine, conosciute per le proprietà lassative e diuretiche, ricche di vitamina A e potassio, devono essere acquistate non troppo dure e “pallide”.
Poi c’è la ciliegia, succosa e dolce che contiene vitamine, fibre e sali minerali ed è un ottimo diuretico. Importante che abbia il picciolo e va sempre lavata accuratamente prima di essere consumata.

Le ultime fragole sono a Luglio ma al loro posto arrivano altri frutti come i fichi e l’anguria.
Contengono entrambe vitamine, ferro e potassio. Sono lassativi e anti-infiammatorie. I fichi fioroni, detti anche primaticci, maturano in giugno e in luglio mentre i forniti sono quelli di agosto. A settembre ci sono i tardivi. L‘anguria invece è piena d’acqua, quindi è perfetta per dissetarsi a zero calorie.
Matura ulteriormente se lasciata a temperatura ambiente per qualche giorno.

A Luglio c’è il melone ma arrivano anche le pesche, di cui si può consumare anche la buccia, che contiene pectina, utile per regolare l’intestino.

Anche l’offerta di verdure è abbondante: bietole, melanzane, zucchine, insalate varie, carote, fagiolini, cetrioli, ravanelli, peperoni e pomodori.

Fonte: tuttogreen – http://bit.ly/jd19G2

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